La tua specie assomiglia
all’aggressività della terra quando è attaccata
e alla dolcezza del mare quando è calmo.
È un mare che fa da scudo all’aldilà,
e dice, “oltre qui non puoi andare”.
È in questa lingua confinata che ti ritrovo.
Non c’è più nessun bilico, nessuna soglia.
Siamo al mondo impressi. E così restiamo
nel monito della fermezza,
come superstiti restituiti alla terra
e senza nulla chiedere
ché già salvezza ci è stata data.
E. De Signoribus, Le notti aspre, Il Canneto Editore 2018.