Così la crescita interrotta, il grumo
di stupore, accadi, fiamma
resta nell’intervallo estremo
qui non chiama nessuno, è buio
il tempo fermo tra albero e albero
il vetro degli occhi, davanti agli occhi
un altro presente brucia il confine
non trema la stagione, il pomeriggio
soffre la stessa sete, il dio che inchioda
e qui hanno parlato, loro che hanno
insegne di pietra
bevono nel silenzio
raccolti.
R. Mussapi, La gravità del cielo, Jaca Book 1984.