Le pupille non trattengono, rilasciano
luce insistente sulle zone, pressioni.
Nel suo tempo migliore, spiega
l’azzardo, le cicatrici dei sensi.
*
Vuoi dire la luce che avanza.
Segna qualcosa di intravisto: l’ipotesi di altri giorni.
Resterai fuori. I ritmi di sottofondo si aprono.
Ogni cosa spinge con la voce attuale.
Gli alberi si placano nel loro impero,
una seconda notte.
Sparisce ancora per poco tempo.
*
Dietro le porte, prima di ogni giornata
sempre, appena un battito.
Stanze profonde dove entrare,
soste di colore.
Trattenere un respiro sarà facile
e incredibile, sporcherà il latte di buio.
Mani più vicine: luci possibili, dipinti.
Strade inconcluse dirai,
case private del loro fuoco.
L. Minola, Pressioni, LietoColle 2017.